Plexiglas

La tecnica di dipingere su una superficie trasparente ma dal lato opposto (il risultato si vede dalla parte cosiddetta lucida) mi venne per caso all’inizio degli anni 1990. Facendo ordine notai delle macchie di colore su una scatola di plastica trasparente molto brillanti proprio perché visti dall’altra parte.

Kandinsky scoprì i vetri colorati nelle chiese ortodosse della Bulgaria e ne fu affascinato al punto di scrivere un trattato su questa tecnica (vedi libro su Kandinsky edito). Questi vetri colorati mostravano vari episodi del Vangelo e attiravano i fedeli per i colori vivaci che esaltavano il racconto.

Ma i vetri colorati li vediamo anche in India e lungo tutta la via della seta! Io ho applicato la mia tecnica pittorica a grandi superfici di plexiglas, usando colori acrilici e smalto per fissarli.

La mia pittura ricorda il costruttivismo, suprematismo russo con la differenza che nei miei quadri le forme geometriche hanno delle intrusioni con conseguenti esplosioni creando il caos, anche nei colori.

Nelle mie composizioni c’è sempre la lotta tra la forma perfetta e il caos! (tra lo scuro e il chiaro, tra il bene e il male, e così via). Il quadrato nero di Malevic è presente in molti dei miei quadri come la forma perfetta ma viene immancabilmente corrotto da forze esterne che lo rendono un rudere. Il tutto va riportato alla caducità della vita e delle cose, solo lo spirito ne esce intatto ma confuso. Ma questo è un altro tema!